Il decreto-legge aiuti, non ancora pubblicato in Gazzetta ufficiale, modifica il quadro delle misure agevolative per gli investimenti con caratteristiche Industria 4.0 tra cui rientra il credito formazione 4.0.
Il credito di imposta per la formazione 4.0 è previsto dalla legge di bilancio 2020 e consiste in un sostegno alle imprese nel processo di trasformazione tecnologica e digitale.
L’obiettivo è creare o consolidare le competenze dei lavoratori dipendenti in relazione alle nuove tecnologie necessarie per la realizzazione del modello 4.0 o per l’integrazione digitale dei processi aziendali.
L’art. 21 del DL “Aiuti” apporta modifiche alla disciplina legislativa riguardante tale misura agevolativa (allo stato attuale in scadenza il 31/12/2022), in assenza di ulteriori proroghe) al fine di rendere più efficace il processo di trasformazione tecnologica e digitale delle piccole e medie imprese, con specifico riferimento alla qualificazione delle competenze del personale dipendente.
Le aliquote del credito di imposta per le spese di formazione del personale dipendente vengono così aumentate rispettivamente:
- dal 50% al 70% per le piccole medie imprese;
- dal 40% al 50% per le medie imprese;
Vengono però previsti vincoli differenti dalla precedente normativa che dovranno essere rispettati affinché l’aumento delle aliquote possa operare. Il decreto, infatti, stabilisce che le condizioni che si dovranno rispettare saranno:
- le attività formative dovranno essere svolte da soggetti individuati con apposito decreto del Ministero dello Sviluppo economico, decreto che si spera dovrebbe essere prodotto entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del DL “Aiuti”;
- i risultati relativi all’acquisizione o al consolidamento delle competenze dovranno essere certificati secondo le modalità che si specificheranno nel già menzionato decreto del MISE di prossima pubblicazione.
A fronte, però, di questo incremento di aliquote viene prevista una penalizzazione della misura per chi non dovesse rispettare le nuove regole.
Il Dl “Aiuti” infatti stabilisce che tutti quei progetti di formazione avviati dopo l’entrata in vigore del Decreto che non soddisfano le condizioni sopra evidenziate, subiranno una diminuzione delle misure del credito d’imposta al 40% per le piccole e medie imprese e al 35% per le medie imprese.
Non resta che attendere il decreto attuativo da parte del MISE per avere le idee chiare di come poter strutturare la pratica per agevolare la formazione del personale dipendente senza incorrere in sanzioni che renderebbero amara la misura agevolativa.
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